Se la Jesolo estiva è vivace e piena di turisti, l’unica testimonianza che ne rimane durante l’anno sono i suoi numerosi alberghi. Il fotografo Luigi Bonaventura, osservando queste facciate inanimate, decide di scattare qualche foto, fino a comporre un vero e proprio reportage fotografico.
Nasce così la serie Behind the Edge Jesolo Beach, un ritratto di forte ispirazione metafisica. Ritagliando le facciate degli hotel, infatti, quello che ne viene fuori sono dei pattern ripetitivi, geometrici, quasi grafici.
In questa successione di balconi, tende da sole e ringhiere, il colore è una componente fondamentale per percepire la varietà che ha colpito così tanto il fotografo. Tinte calde e toni freddi costellano gli scatti che compongono il progetto, ma se stiamo ben attenti, tutti hanno una caratteristica comune.
Avendo visitato Jesolo a Marzo, un periodo di bassa stagione, Luigi Bonaventura si trova davanti a dei giganti dormienti. Le persiane sono abbassate, i balconi sono deserti, nessun telo da mare appeso ad asciugare. La metafisica sta tutta qui, in queste facciate che sembrano quasi disegnate, ma che, in realtà, sono solo in attesa della stagione estiva per animarsi.
insomma, non è mica facile ibridare qualità e quantità mantenendo costi accessibili, credo siano questi i punti di partenza degli architetti. Vero, il reportage ha qualcosa di metafisico
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Parli della quantità di alberghi?
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non esattamente, parlo della quantità di stanze, cioè, progettare un albergo in grado di ospitare un certo numero di persone garantendo loro determinati servizi e confort… non deve essere cosa facile, soprattutto tenendo un occhio puntato sull’estetica.
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