I (miei) 5 buoni motivi per studiare architettura

Ho deciso di scrivere questo post perché al momento sono un po’ come Dante nella selva oscura, senza un Virgilio ad indicarmi la strada per il paradiso dell’occupazione….Virgilio dove sei finito??

Quindi perché non tentare di tirare fuori il buono dal mio percorso? Premettendo che ci sono stati momenti in cui sarei andata a vendere cocco in Brasile, e sebbene la nostra professione al momento sia in una crisi nera, non rimpiangerò mai quella crocetta messa nel modulo di iscrizione al test di ingresso, che indicava:

ARCHITETTURA AMBIENTALE

Perdonate la divagazione…torniamo a noi…ecco i miei 5 buoni motivi per studiare architettura!

#1 Imparerai ad accettare le critiche

La bestia nera dei poveri studenti di architettura è la revisione col professore (o con uno dei 10mila tutor del corso), durante la quale ogni tuo sforzo per risolvere le problematiche presentate sarà attaccato, qualche volta deriso, o nel peggiore dei casi distrutto davanti ai tuoi occhi. Le critiche, certo, ci sono anche in altre facoltà. Ma penso che un progetto sia sempre la proiezione di noi stessi, quindi, quando ci criticano un progetto, la prendiamo molto molto sul personale. Io sono una permalosa quindi vi lascio immaginare le mie reazioni all’inizio…essendo, però,  un passaggio obbligato, ho iniziato quel processo di autoimmunità  per rendere le critiche costruttive, senza fare tragedie da telenovela messicana. Se siete degli inguaribili permalosi o dei maestrini, lasciate perdere architettura che prenderete solo mazzate.

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Lavorare dopo un revisione e dover cambiare 187!8fdlf+#23d cose…fantastico! © Baliz Room

#2 Guarderai al mondo in una maniera completamente diversa

Io sono già di carattere un’osservatrice, ma aver iniziato a studiare architettura mi ha reso sensibile alle mille sfaccettature che una città ha da mostrare. Imbambolarsi a osservare i dettagli, poi, è ormai la regola. Camminare per ore in un edificio a osservarne ogni piccolezza, a capire come funziona, diventa inevitabile. Una sorta di dipendenza che non penso mi lascerà mai, un amore che si sviluppa col tempo e con tanto esercizio. Lo sguardo verso il mondo cambierà soprattutto quando capirete che architettura non è solo costruire, ma anche creare per gli altri. Un altro esercizio, quello di empatia, che va sviluppato ogni giorno per renderci dei progettisti migliori e più sensibili alle necessità di tutti.

#3 Svilupperai dei superpoteri

Questo è il motivo più importante di tutti, e spesso anche il meno noto quando si sceglie questa facoltà. Ebbene, rispetto ai comuni mortali, lo studente di architettura durante la sua carriera universitaria verrà sottoposto a delle condizioni tali che svilupperà delle super capacità:

– potrà stare senza dormire tutta la settimana, se non di più, precedente ad una consegna

– riuscirà a sopravvivere con quello che le macchinette dell’università/biblioteca contengono perché non avrà tempo di andare a pranzo/cena/colazione/brunch

– potrà ingurgitare litri di caffè senza iniziare a correre in tondo nel campus perché dopo il primo semestre ne sarà  assuefatto

– sarà in grado di preparare le tavole, mandarle alla copisteria, finire il plastico, fare un powerpoint, masterizzare il cd con tutto il materiale, ritirare le suddette tavole presso la copisteria e presentare il progetto davanti alla classe e ai professori…quelle volte che non sarà in ritardo coi tempi. Ovviamente questo non capita quasi MAI.

Ora ditemi voi se questi non sono superpoteri….

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Questa sono io durante la mia tesi magistrale…che aria da super eroina non trovate? © Baliz Room

#4 Conoscerai lati di te che ti erano sconosciuti

Date le situazioni di forte stress a cui il malcapitato studente di architettura è sottoposto, sarà in grado di scoprire molti lati differenti di se stesso. Passiamo dalla calma assoluta, quando farà appello a Gandhi perchè il compagno fancazzista non avrà finito l’unica tavola che aveva da fare e gli istinti omicidi sono a livello millemila. Arriverà anche a tagliere 4mila732 pezzettini di cartoncino in tempi record, incurante delle dita sanguinanti per i tagli e del dolore, perché la consegna è fra 45 minuti e il plastico VA FINITO. Quando magari prima dell’università si causavano risse in un niente o ci si lamentava per un taglietto col foglio della stampante…architettura ti rende una persona migliore, ma forse, non per questo, più equilibrata(?)

#5 Capirai l’importanza del lavoro di squadra

E’ chiaro che una tale disavventura non poteva non avere dei compagni di viaggio. Quasi tutti i laboratori di progettazione prevedono di lavorare in gruppo, ed è inutile dire che sull’affiatamento, sulle capacità e sulla fiducia di questo gruppo si basa il successo, o il fallimento, di un progetto. Dividersi i compiti porta a lavorare su molti aspetti positivi come rispettare le scadenze, responsabilizzarsi, e, perché no, anche chiedere aiuto quando si è in difficoltà.  Essere in grado di lavorare in team non è cosa da tutti, e questo è uno dei contributi più importanti da non sottovalutare nel percorso per diventare architetti. Anche qui, se siete suscettibili e super egocentrici, optate per il design che lì nessuno vi romperà le scatole.

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Questi sono, secondo me, i cinque buoni motivi per studiare architettura, alcuni un po’ idioti, altri meno, ma tutti corrispondenti a verità. Di notti insonni ce ne sono state, di discussioni non ne parliamo, a momenti di assoluta depressione e dipendenza morbosa da caffè (a volte in contemporanea) era impossibile sfuggire.

Ma ci sono state le soddisfazioni e i momenti indimenticabili, per non parlare di quella piccola vanità di essere dei maghi. Perchè? perchè siamo in grado di comprendere l’equilibrio tra la materia costruita e quello che custodisce, le emozioni di una città, di una famiglia, di una singola persona. E magia sia!

Vuoi scoprire dove questo indimenticabile viaggio nella facoltà di architettura mi ha portato oggi? Leggi il post in cui ti racconto della città dove vivo e lavoro da un anno, non indovinerai mai qual è! Lo trovi qui : ) 

Baci,

Baliz

 

 


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